EMILIANO MASSIMO

Centrocampista
Nato a Roma l’11 ottobre 1989
Esordio in A: -

2004-05 N.TOR TRE TESTE dil.
2005-06 ROMA A 0 0 0 0
2006-07 ROMA A 0 0 0 0
2007-08 ROMA A 0 0 0 0
2008-09 ROMA A 0 0 0 0
2009-10 AVERSA NORM. C2 28 0
2010-11 AVERSA NORM. C2
2011-12 ROMA A 0 0 0 0
Gen.2012 AVELLINO C1

(legenda)

Il suo quarto d’ora di notorietà, più recupero, glielo ha regalato il sintetico di Pomezia, facendolo debuttare agli ordini di Spalletti al posto di Brighi, domenica tornerà nella sua dimensione naturale, la Primavera, per provare, contro il Napoli, a dare continuità alle buone prestazioni delle ultime due gare. Sembrava segnato fino a un mese fa il destino di Emiliano Massimo, centrocampista centrale classe ’89, alla terza stagione in maglia giallorossa: la Roma lo prese dalla Nuova Tor Tre Teste, arrivò a Trigoria a sedici anni, decisamente tardi per gli standard del settore giovanile giallorosso, e nel primo campionato, con gli Allievi Nazionali di Sandro Baroni, non fece certo sfracelli, 18 presenze, neppure la metà dal primo minuto.

La società decise di dargli una seconda possibilità con la Primavera, ma la prima stagione agli ordini di Alberto De Rossi andò anche peggio: dei 36 elementi (fuoriquota inclusi) utilizzati dal tecnico di Ostia è quello che ha giocato meno, appena sei minuti, nell’ultima inutile giornata con la Fiorentina, sette giorni dopo la sconfitta di Cesena che aveva fermato la corsa dei giallorossi verso gli ottavi. Il rischio di tornare a Via Candiani, o di dover ripartire da zero in una nuova società era decisamente concreto, la conferma una sorpresa forse anche per lui.

Il vento è cambiato a inizio dicembre: due sconfitte di fila contro Bari e Siena hanno convinto De Rossi a cambiare modulo, e passando da una a due punte, togliendo il mediano davanti alla difesa, serviva accanto allo svizzero Unal un centrocampista più solido e ordinato del talentuoso Falco, più abituato ad inserirsi che a tenere la posizione. Erano in ballottaggio Viviano e Massimo, due carriere pressoché parallele da quando si presentarono a Trigoria nel 2005: a Palermo ha giocato il primo, sette giorni dopo, con il Frosinone, è venuto il turno del secondo. E la Roma, che aveva raccolto due punti in quattro partite, è tornata vincere: 5-1 il finale, fissato da un gol di Della Penna a due minuti dalla fine, messo davanti al portiere da un lancio millimetrico di Massimo, che aveva calciato dalla trequarti difensiva. Il sigillo su una prestazione da applausi, grande intelligenza tattica, il piede vellutato che gli hanno sempre riconosciuto, e una personalità sorprendente per uno che non partiva titolare in gara ufficiale da buoni venti mesi.

Il sabato successivo ancora titolare, sul campo dell’Ascoli capolista, martedì a Pomezia la prima amichevole con la prima squadra, sia pure in una formazione in cui con i vari Totti, Aquilani e Cassetti, c’erano otto elementi della Primavera, tanto per non rischiare le articolazioni di troppi titolari su un fondo che non sono abituati a calpestare. Dettagli, per uno abituato a preoccuparsi ogni volta che c’è da compilare una lista di svincolo: domenica, con il Napoli, partirà nuovamente titolare, il mese prossimo farà il Viareggio, e la riconferma per la prossima stagione è stata ormai declassata da sogno a obiettivo concreto. (Francesco Oddi - 12 dicembre ’06)